Formaggio, Cultura e Terra: Un invito a Bra
Sep 15, 2025
Come possiamo mantenere viva la nostra cultura gastronomica prendendoci cura degli ecosistemi che ci sostengono?
Questa è la domanda che porterò con me a Bra, Italia, il 21 settembre 2025 alle 16.15, presso Stand UNISG Piazza Spreitenbach - Bra (Italy) al festival CHEESE. Insieme a Simon Goodall, Hub Leader di Gestione Olistica Italia, interverrò in una sessione dal titolo:
Formaggio, Cultura e Terra: perché prenderci cura degli ecosistemi è nel nostro stesso interesse.
È un vero onore condividere il palco con Simon, formatore con oltre vent’anni di esperienza in Gestione Olistica. Ha accompagnato agricoltori italiani su migliaia di ettari a migliorare la redditività e al tempo stesso rigenerare suolo e cicli dell’acqua. Sono profondamente grata per questa opportunità di unire le nostre voci in un luogo così bello, immerso nello spirito di Slow Food e nella cultura del formaggio.
La vera ricchezza nasce dalla fotosintesi
La ricchezza di ogni nazione comincia da un processo semplicissimo: la fotosintesi. Le piante catturano la luce del sole e la trasformano in cibo, energia e vita. Eppure spesso dimentichiamo quanto profondamente le nostre decisioni di gestione plasmino questa base vitale.
Politiche, sussidi e mercati ci spingono troppo spesso verso obiettivi ristretti come rese immediate o costi di produzione ridotti. Ma quando queste azioni indeboliscono il suolo, interrompono i cicli dell’acqua e riducono la biodiversità, creano debiti che le generazioni future dovranno ripagare.
La Gestione Olistica ci invita a guardare in un altro modo. Non si tratta di regole imposte dall’alto. Si tratta di gestire insieme terra, persone, economia e cultura. Significa fondare le decisioni sui valori condivisi, verificarle rispetto agli ecosistemi e correggerle seguendo i feedback della terra stessa.
I quattro processi che sostengono la vita
Il movimento Slow Food parla di cibo buono, pulito e giusto. La Gestione Olistica aggiunge la lente dei quattro processi ecosistemici:
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Flusso di energia, la capacità delle piante verdi di catturare la luce del sole
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Ciclo dell’acqua, il modo in cui la pioggia entra e resta nel suolo
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Ciclo minerale, il ritorno dei nutrienti alla terra viva
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Dinamiche della comunità, la diversità e la resilienza della vita
Quando questi processi funzionano, la terra produce erba, l’acqua si trattiene nel suolo, i nutrienti si riciclano e la vita si diversifica. Quando falliscono, il terreno si spoglia, i costi aumentano e le comunità si indeboliscono. Questi processi non sono concetti astratti. Sono la misura reale della resilienza.
Politiche, valori e simbiosi
Le politiche spesso trattano le aziende agricole come se fossero isolate, le imprese come se fossero separate dalla società, e gli ecosistemi come se fossero solo risorse da sfruttare. Questo approccio crea frammentazione e conflitto.
La natura però non funziona attraverso la competizione soltanto. La vita prospera grazie alla cooperazione e alla simbiosi. I paesaggi culturali italiani ce lo ricordano ogni giorno. I pascoli alpini, gli uliveti, i vigneti e le aziende miste non sono pezzi isolati ma parti di un unico insieme. La vacca che pascola nel prato, l’erba che ricresce dopo il riposo, il suolo che trattiene l’acqua per le vigne e gli alberi, il formaggio che arriva sulle nostre tavole: tutto appartiene allo stesso sistema vivente.
Le politiche dovrebbero seguire lo stesso schema. Invece di prescrivere azioni rigide, dovrebbero creare le condizioni perché le persone e la terra possano prosperare insieme. Invece di chiedere obbedienza, dovrebbero chiedere se i suoli sono più sani, se l’acqua è più pulita, se le comunità sono più forti.
La cultura come bussola
Il cibo è il luogo in cui terra e persone si incontrano più direttamente. Ogni forma di Parmigiano, ogni fetta di pecorino, ogni formaggio tradizionale racconta la storia delle erbe, dei pascoli e dei paesaggi da cui nasce. Questi alimenti non sono solo prodotti. Sono cultura e identità.
Se vogliamo mantenere vive queste tradizioni, dobbiamo prenderci cura degli ecosistemi che le rendono possibili. Sostenere cibi di alta qualità radicati nel territorio non è nostalgia. È strategia. Significa rafforzare le economie rurali, consolidare le comunità e mantenere vivi i paesaggi che ci nutrono.
Conclusione: La nostra casa comune
Creiamo insieme un luogo in cui la nostra cultura comune possa prosperare. Un modo per cominciare è la tavola, attraverso il cibo condiviso. È il motivo per cui siamo riuniti qui a Bra, circondati da formaggi, pani, vini e tradizioni provenienti da tutta Italia e dal mondo. Ci ricordiamo che il cibo è più che nutrimento. È memoria, identità e relazione. È ciò che amiamo e ciò per cui viviamo.
La gestione diventa la pratica quotidiana di coltivare le relazioni che mantengono viva la nostra casa comune.
I paesaggi italiani non sono soltanto spazi produttivi. Sono tesori culturali che mostrano come persone e natura possano coevolvere per creare biodiversità, gastronomia ed economie resilienti.
Cheese, Culture and the Land: An Invitation to Bra
How do we keep our food culture alive while caring for the ecosystems that sustain it?
This is the question I will carry with me to Bra, Italy, on September 21st, 2025, at 16:15 at the UNISG Stand Piazza Spreitenbach - Bra (Italy) at the CHEESE festival. Together with Simon Goodall, Hub Leader of Gestione Olistica Italia, I will speak in a session titled:
Cheese, Culture and the Land: Why Caring for Ecosystems Is in Our Own Best Interest.
It is a true honor to share the stage with Simon, an educator with more than twenty years of experience in Holistic Management. He has supported Italian farmers across thousands of hectares to improve profitability while regenerating soil and water cycles. I am deeply grateful for the chance to bring our voices together in such a beautiful place, surrounded by the spirit of Slow Food and the culture of cheese.
True wealth begins with photosynthesis
The wealth of every nation begins with the simplest of processes: photosynthesis. Green plants capture sunlight and turn it into food, fuel, and life. Yet we often forget how deeply our management decisions shape this foundation.
Policies, subsidies, and markets too often push us toward narrow goals such as short term yields or low cost production. But when these actions weaken soil, erode water cycles, and reduce biodiversity, they create debts that future generations must pay.
Holistic Management invites us to see another way. It is not about rules imposed from the top. It is about managing land, people, economy, and culture together. It is about grounding decisions in values, testing them against the ecosystem, and adjusting them through feedback from the land itself.
The four processes that sustain life
The Slow Food movement speaks of food that is good, clean, and fair. Holistic Management adds the lens of the four ecosystem processes:
- Energy flow, the capture of sunlight by green plants
- Water cycle, the way rain enters and stays in the soil
- Mineral cycle, the return of nutrients to living earth
- Community dynamics, the diversity and resilience of life
When these processes function, land grows grass, water is stored, nutrients recycle, and life diversifies. When they fail, bare ground spreads, costs rise, and communities weaken. These processes are not abstract. They are the real measures of resilience.
Nature does not work through competition alone. Life thrives through cooperation and symbiosis. Italian cultural landscapes remind us of this. Alpine pastures, olive groves, vineyards, and mixed farms are not isolated pieces but interconnected wholes. The cow grazing in the meadow, the grass restored by rest and hoof action, the soil holding water for vines and trees, the cheese on the table — all are part of the same living system.
Culture as compass
Food is the most direct way we experience the land. Every wheel of Parmigiano, every slice of pecorino, every piece of traditional cheese tells the story of the grasses, herbs, and landscapes from which it came. These foods are not just products. They are culture and identity.
If we want to keep these traditions alive, we must care for the ecosystems that make them possible. Supporting high quality, place based foods is not nostalgia. It is a strategy. It builds rural economies, strengthens communities, and keeps the landscapes that feed us alive.
Conclusion: Our Common Home
Let us create a place where our common culture can thrive. One way to begin is at the table, through shared food. That is why we gather here in Bra, surrounded by cheeses, breads, wines, and traditions from across Italy and the world. We are reminded that food is more than nourishment. It is memory, identity, and relationship. It is what we love and what we live for.
Management becomes the daily practice of tending the relationships that keep our common home alive.